domenica 13 dicembre 2020

Strati di memoria

 Piazza della Repubblica è enorme: potrebbe tranquillamente ospitare un grande stadio o parecchie cattedrali delle dimensioni del Duomo; invece è vuota, caotica e poco accogliente. Nella sua parte meridionale sorgevano una volta le mura spagnole della città, le cui vestigia sono chiaramente visibili lungo viale Vittorio Veneto. Nella parte settentrionale, invece, era ubicata la vecchia Stazione Centrale, sostituita dal nuovo complesso monumentale nel 1931. Negli anni trenta, con la demolizione dei fabbricati ferroviari, l'area venne ribattezzata Piazza Fiume e divenne importante punto di raccordo tra gli assi viabilistici allora in corso di espansione. I confini della piazza furono delimitati da edifici residenziali imponenti e austeri, ma di grande fascino. L'assenza di attrazioni per il grande pubblico la rende oggi essenzialmente un gigantesco incrocio e un punto di interscambio tra metropolitana e passante ferroviario. Pochi si soffermano ad ammirare la bellezza degli edifici e le tracce lasciate dalla storia. La maggior parte dei passanti frettolosi non sa che ancora oggi esistono pali tranviari con i fori causati dalle schegge dei bombardamenti e che attorno ai binari dei tram, una volta, cresceva il grano...  Piazza della Repubblica è l'immagine stessa di Milano, il biglietto da visita per chi arriva dalla stazione, il paradigma di un'urbanistica che distrugge per ricostruire, che crea il futuro sulle basi di un grande passato: per questo, la amo. 

Case Bonaiti e Malugani di Piazza della Repubblica a Milano, opera di Giovanni Muzio

Novembre 2020. Case Boinaiti e Malugani, opera di Giovanni Muzio. L'appartamento dei miei sogni, a Milano, è lì.

3 commenti:

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  2. Stai componendo un poema d'amore su Milano.
    Io la vedo da lontano, ma quella città la amo anch'io. Attraverso le tue foto, e i tuoi testi, ancor di più.

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  3. Grazie, Pizia. Se una città non ispira amore in chi ci vive, vuol dire che non è il posto giusto. Provo a raccontare Milano per come la vedo e come la sento. Mi fa piacere sapere che qualcuno mi legge con interesse. Un abbraccio forte.

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 Nelle grandi città, l'altro è sempre stato visto con sospetto e un po' di fastidio: l'altro è quello che hai davanti per strada...