Piove. È giovedì. Sono a Milano. In questa vigilia di non-Natale, ho ritrovato un vecchio scatto del 23 dicembre 2008, realizzato in occasione di una visita a Milano durante i miei anni americani. Anche il 2008 fu un anno denso di accadimenti, sia sul piano personale che su quello storico, ma devo dire che le prospettive, allora, sembravano estremamente più rosee di quelle odierne (sono trascorsi dodici anni e, si sa, l'età porta saggezza e una certa dose di pessimismo). La Torre Velasca sbuca all'improvviso, imboccando via Pantano da via Festa del Perdono. Per una tragica coincidenza, la circostanza toponomastica si trasforma in una metafora dell'esistenza: siamo in un pantano (e che pantano!) e attendiamo un perdono collettivo che ci liberi da una condizione a dir poco opprimente (da cui, la Festa). Tornerò a parlare della Velasca, magari con qualche scatto più recente. Ora mi godo la pioggia e un po' di quiete domestica.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Primavere passate
Nelle grandi città, l'altro è sempre stato visto con sospetto e un po' di fastidio: l'altro è quello che hai davanti per strada...
-
Quello della Bicocca è un quartiere che suscita sentimenti contrastanti: lo si ama o lo si odia, ma raramente gli si rimane indifferenti. I...
-
Forse non è il momento migliore per aprire un blog: con tutti i guai epocali che attanagliano questo mondo, chi può essere interessato al p...
-
Nelle foto urbane che amo scattare, la presenza umana non è sempre indispensabile: lo è sicuramente quando si vuole sottolineare il contras...
Bello scatto.
RispondiEliminaBuon Natale, mio blogger!
Buone Feste, Maestro!
RispondiElimina